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Intervento in giudizio: da gennaio 2020 possibile anche davanti alla Corte Costituzionale. Prima applicazione.

Intervento in giudizio: da gennaio 2020 possibile anche davanti alla Corte Costituzionale. Prima applicazione.

Con ordinanza del 10 giugno scorso (corte-costituzionale-ord-111-2020), la Consulta per la prima volta fa applicazione delle nuove disposizioni introdotte, con delibera non giurisdizionale n. 1 del gennaio 2020 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 17, serie generale, del 22 gennaio 2020), nelle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte Costituzionale.

Si è così ammesso l’intervento di privati (peraltro si tratta di soggetti espropriati per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova) nel giudizio di costituzionalità della Legge speciale n. 130/18 (quella con cui si conferivano poteri straordinari e si stabilivano i criteri di indennizzo per i proprietari di immobili destinati all’abbattimento) susseguente alla questione sollevata dal T.A.R. Liguria con ordinanza del 6/12/19. Alla partecipazione al giudizio si erano opposte Autostrade per l’Italia S.p.a. e Rina Consulting S.p.a..

Osserva la Corte che, vertendo la questione di costituzionalità su “…disposizione normativa, di carattere provvedimentale…” che “…ai commi 2 e 4 determina l’ammontare dell’indennità spettante al proprietario o usufruttario degli immobili che vengano ceduti alla parte pubblica, o siano oggetto di esproprio, nello specifico ambito delle operazioni di ricostruzione dell’infrastruttura nota come Ponte Morandi (…) gli intervenienti hanno un interesse qualificato, inerente in modo diretto e immediato al rapporto dedotto in giudizio, che li legittima all’intervento“.

 

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