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Categoria: Diritto Fallimentare

Sui presupposti della segnalazione in “Centrale Rischi” da parte delle banche

Questa ordinanza, appena pubblicata, della Terza Sezione della Cassazione (cassazione-civile-III-ord-2021-3130) rammenta fonti normative e presupposti per la segnalazione alla c.d. “Centrale Rischi”, da parte delle banche, dei clienti cattivi pagatori. In particolare, è bene evidenziare che non può bastare a legittimare quella segnalazione il mero inadempimento, tanto meno se dipendente da contestazioni (non manifestamente infondate)…
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Resta fallibile la società trasformata in comunione di azienda

La trasformazione di una società (con conseguente cancellazione dal Registro delle Imprese, ove il soggetto trasformato non sia più impresa, come nel caso di comunione d’azienda) non è istituto idoneo a purgare l’insolvenza dell’ente originario. Dunque, la società cessata (trasformata in altro, nella fattispecie comunione priva di autonomia giuridica e implicante la piena responsabilità patrimoniale…
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Interessi e fallimento: sospesi solo ai fini del concorso; al di fuori della procedura il debitore resta obbligato anche a corrispondere i frutti

La sentenza in commento (cassazione-civile-I-sent-14527-2020) ribadisce quale interpretazione si debba dare all’art. 55 L. Fall.: ai fini endofallimentari gli interessi sono sospesi; ma ciò non implica che, al di fuori della procedura, il debitore tornato in bonis (o il fideiussore) resti obbligato a corrispondere quelli maturati anche in pendenza del concorso.

Fallimento di una parte in causa e interruzione del processo: effetto automatico ma a decorrenza differita.

Con questa pronuncia pubblicata il 26 giugno scorso (cassazione-civile-III-12890-2020), la Terza Sezione della Suprema Corte torna per l’ennesima volta sul tema. Viene ribadito l’orientamento da lungo tempo consolidato: l’art. 43 comma III L. Fall. (“L’apertura del fallimento determina l’interruzione del processo“), pur introducendo una causa di interruzione  “automatica” del giudizio, va comunque coordinato con l’art.…
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Esecuzione presso terzi: l’ordinanza di assegnazione a seguito di dichiarazione negativa. Quale rimedio? E quale efficacia se fallisce il debitore esecutato?

La pronuncia in commento (pubblicata il 12 giugno scorso) indica – e la cosa non sorprende – come rimedio contro l’ordinanza di assegnazione quello dell’opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. (dunque, un ricorso da promuoversi entro il breve termine di 20 giorni dal compimento dell’atto ovvero dalla conoscenza dello stesso che ne abbia…
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La responsabilità illimitata del liquidatore di società (che con l’attivo omette di pagare debiti certi privilegiati)

Configurabile la responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori sociali rimasti insoddisfatti a seguito della cancellazione della società, ex art. 2495, comma 2, cod. civ.. Il liquidatore risponde illimitatamente con il proprio patrimonio verso il creditore pretermesso qualora, nel bilancio finale di liquidazione, la massa attiva sia azzerata (e quindi non soddisfacente) e il credito,…
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Se il fallito dispone di ampie risorse patrimoniali, lo stipendio deve essere integralmente acquisito alla massa

La sentenza allegata fa applicazione dei principi sanciti dall’art. 46 L. Fall.: tra i beni sottratti al fallimento (id est alla soddisfazione concorsuale dei creditori) rientrano i redditi da salari ma unicamente per quella parte di essi funzionale alle esigenze di mantenimento proprie del fallito e della sua famiglia. Di conseguenza, se pensioni, stipendi, emolumenti…
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